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Universo capovolto

un libro di Carlo Alberto Rinolfi *

Per acquistare il libro >>>

Cosa accade quando si arriva al limite estremo della vita

Quali risorse si attivano per sopravvivere con l’estrema sofferenza

Come entrano in gioco i vissuti più incredibili e le coincidenze impossibili che vanno oltre il tempo e lo spazio

Come si dipana la ricerca di un senso laico della vita tra il mito e la religione

Che regia si nasconde dietro la sequenza di incontri inattesi con altri esploratori dei confini

Queste pagine offrono alla lettura il racconto autobiografico di una gravissima malattia, improvvisa e inattesa, il cui esito potrebbe essere fatale. Il narratore sfugge alla morte grazie a un intervento ad altissimo rischio, che lo salva, ma privandolo per sempre della possibilità di muoversi in autonomia. La vita riprenderà, seguendo un percorso radicalmente nuovo.

Il libro ripercorre i momenti cruciali dell’attacco al cuore e dell’immediato intervento chirurgico; quindi, la dolorosa ripresa, le lunghe giornate in ospedale, la lenta, difficoltosa riabilitazione, la presa d’atto che il corpo non è più lo stesso; infine, il nuovo inizio.

Centrale, nella narrazione, è la restituzione dell’esperienza qual è vissuta in ciascuna di queste fasi, momento dopo momento: sia l’esperienza personale, in quanto presa di coscienza dei mutamenti intervenuti nel corpo e nella mente, sia – ed è altrettanto fondamentale – l’esperienza delle relazioni condivise con gli altri malati. Relazioni di per sé semplici, quasi banali, ma che assumono una valenza stupefacente grazie alla disponibilità, l’apertura e l’attenzione con cui sono vissute. Tanto è vero che proprio da queste relazioni si formerà nell’autore, a poco a poco, la decisione di portarle al centro della propria nuova vita, per dare inizio a un’attività fondata sull’“alleanza” tra quanti devono fare i conti con la perdita di completa autonomia del corpo.

C. A. R. RinolfiLa storia è scritta molto bene, con precisione e grande proprietà di linguaggio: un linguaggio non letterario, lo definirei serenamente “piano”, di chi accetta la vita. Ed è, questo, un primo merito del libro: chiunque lo legga, vi si riconosce, provando il piacere di incontrare un proprio simile. Il pregio maggiore del testo, tuttavia, risiede nella posizione centrale che vi ha l’esperienza vissuta con sapiente consapevolezza e, insieme, comunicata con la voglia e il gusto di condividerla. Anche gli scrittori “veri” trasmettono un’esperienza: tuttavia, la lingua creata nelle loro opere – in sé un valore aggiunto – pone una distanza, come è giusto che sia. Sono due percorsi diversi.

Oggi le persone hanno una vera e propria “fame”, quasi un’avidità di esperienza: basti pensare allo sfruttamento che ne fanno i media. Dirne i motivi richiederebbe molte pagine, ma non è difficile immaginarli. Un testo come questo soddisfa quella fortissima esigenza. Ma va oltre, poiché racconta il valore racchiuso nell’esperire di per sé: dice, infatti, l’importanza racchiusa nel fatto stesso di vivere un’esperienza, lieta o dolorosa che sia. Questo, in un tempo che tende a cancellare quanto è anche solo spiacevole, come se fosse “non vita”, è un messaggio importantissimo.

L’altro prezioso messaggio che il libro trasmette è il valore della relazione: in questo caso, con i medici, gli assistenti sanitari, gli altri pazienti, i loro parenti. Ovunque ci si trovi a vivere – leggiamo tra le righe – nascono relazioni e, da queste, prende origine una comunità: spesso non la si riconosce, importante è avere lo sguardo addestrato a individuarla. Queste pagine aiutano ad acquisire quello sguardo, ma non soltanto: insegnano, oltre che a riconoscere, anche a far vivere la comunità che va prendendo forma.

Per tutti questi motivi, il libro ha una fortissima potenzialità di conquistare lettori. Naturalmente, molto sta nel farlo conoscere. 

Recensione di Maria Gregorio  – Ha lavorato a lungo nel mondo editoriale. Ha fatto parte del Direttivo del Comitato italiano di ICOM (International Council of Museums), e dal 2013 è nel Direttivo del Comitato internazionale per i musei letterari e di musicisti. Autrice di numerosi testi sui musei letterari, ha pubblicato nel 2006 con l’editore Sylvestre Bonnard di Milano Imago libri. Musei del libro in Europa. Nel 2016 ha curato il volume I lembi dei ricordi. Ri(n)tracciare il paesaggio di Goffredo Parise (Edizioni Antiga) e, nel 2018, ha curato per l’editore Ronzani il libro di Nicola De Cilia, Saturnini, malinconici, un po’ deliranti.

* Carlo Alberto Rinolfi, fondatore e presidente di Mondohonline, BA in Sociologia (Università di Trento) e MBA in Direzione Aziendale (Università Bocconi di Milano), consulente aziendale di Marketing, racconta la sua esperienza di sopravvissuto ad una dissecazione aortica che lo ha colpito a 57 anni e costretto su una sedia a rotelle.


Universo capovolto può essere ordinato, e ricevuto a casa in tempi rapidi, attraverso Mondohonline, con pagamento tramite bonifico bancario, al prezzo promozionale di 15,50 euro (sconto del 16,21% rispetto al prezzo di copertina) con spese di spedizione gratuite >>>
In alternativa può essere acquistato tramite gli store online:
Oppure può essere acquistato in libreria indicando il distributore DirectBook.

 

5 commenti per Universo capovolto

  • Corrado Angione

    Quando ho iniziato a leggere il libro prima ancora che venisse pubblicato, non ho capito subito dove mi stesse conducendo e anzi ci ho messo un po’ prima di accorgermi che mi aveva già portato lontano, ai confini e persino oltre della vita, secondo una visione assolutamente laica. A portarmici è stato Carlo Alberto Rinolfi, che mi ha guidato nel viaggio dalla sua carrozzina. Universo capovolto è un regalo che mi permetto di consigliare.

  • Antonio Banchellini

    L’ho letto, mi ha emozionato. Semplice e rigoroso allo stesso tempo. Davvero bello. Acquistatelo/regalatelo, merita.

  • Ugo Sarti

    Ho sempre invidiato chi si appassiona alla lettura e riesce a leggere un libro in poco tempo. Io purtroppo appartengo alla categoria di coloro che non hanno molta dimestichezza con i libri e fanno fatica ad arrivare all’ultima pagina. Non è il caso dell’Universo capovolto che sto leggendo con molto interesse e che mi sta rivelando episodi e sensazioni dalle quali si possono trarre grandi insegnamenti. Mi affascina il pensiero di affrontare altri capitoli importanti e quindi sono sicuro che questa volta arriverò in fondo.

  • Clara Sestilli

    Parlare di questo libro di Carlo Rinolfi non è facile. Perché? All’inizio ero perplessa di fronte al numero delle pagine : 471. Un numero enorme per i nostri tempi divisi fra la lettura, lo scambio ( quasi) ininterrotto di sms sul cellulare, di mail sul computer, la partecipazione scritta e orale a eventi politici, con i traffici viari sempre più impegnativi, anche se molti di noi sono in pensione. Poi, la scelta del titolo faceva presagire un’acrobazia mentale non indifferente per un soggetto incostante, non fluido, come la sottoscritta, significava uno sforzo notevole di concentrazione.
    Addentrarsi nei capitoli ha sollecitato l’attenzione sulla storia personale di Carlo, sull’incidente al cuore che ha mutato il corso della sua vita, costringendolo sulla carrozzina, e sui mille cambiamenti che si è trovato ad affrontare. Il che ha significato da parte sua cercare di tenere a bada lo shock iniziale, dare un nome alle sensazioni, alle visioni che gli si affacciavano alla mente, non perdere il contatto con il suo corpo, con l’ambiente di cura nel quale era immerso, con l’umanità varia che lo ha accompagnato durante questo inferno tra inferno e paradiso.
    Mi sembra di poter dividere il racconto di questa esperienza in tre fasi: la prima è consistita nel tentativo di ricostruire quanto avvenuto per capirne il senso e trasmetterlo sulla pagina, a volte quasi giocando con l’assurdità di quanto avvenuto, altre volte smarcandosi con disinvoltura e ironia dalla situazione avvertita paradossalmente, usando termini come picchiatelli riferiti a sé e ai compagni di sorte, vicini.
    Una seconda fase si è avviata con la rimessa in discussione di ciò che Carlo pensava di sé, anima e corpo, credenze, interpretazioni, realizzazioni e filosofie che facevano parte della sua storia passata, con l’interesse sempre vivo per gli altri, con la curiosità dello sperimentatore di vissuti. Un passaggio importante è stato il riaccostarsi al Nord, alla Natura, il richiamo alla suggestione dell’infinito, contenuto nella contemplazione dei suoi cari monti al calare della sera, presso il grande albero di cedro.
    Infine, la terza fase, nella quale si avverte la maturazione della coscienza di sé, dell’importanza della lotta sostenuta e da sostenere, per dare forma e sostanza alle diverse abilità di chi accetta l’impegno di vivere e collaborare attivamente con gli altri, creando nuove situazioni sociali e politiche.
    Un percorso che è una lezione da apprendere.

  • Ugo Sarti

    L’ho letto tutto con grande attenzione e questo per me è già un successo. Dirò di più: mi propongo di rileggere alcuni capitoli perché certe esperienze vanno capite meglio e approfondite.
    Carlo Alberto nella sua infinita disgrazia ha avuto l’opportunità di vivere due vite e di offrirci grandi insegnamenti dei quali dobbiamo fare tesoro in molte circostanze.
    Peccato che sia difficile inviare i tanti messaggi contenuti nei vari capitoli a quella parte della società moderna che sembra purtroppo percorrere le vie dell’indifferenza, dell’odio , dell’egoismo…….

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