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Le acque di Milano

Come si configura il vissuto quotidiano dell’acqua nella generazione Zeta? Lo scopriamo con le interviste a una classe dell’Istituto Rizzoli  di Milano,  che inizia  il suo percorso di ricerca con un webinar in cui incontra  l’acqua che non si vede ma che ogni giorno entra sulle tavole dei cittadini e  quella che si  nasconde nelle falde sotterranee per dare vita alla città.

Le interviste ai ragazzi dell’ Istituto Rizzoli realizzate da Mondohonline per la regia di Federico Osmo Tinelli sono ora pubbliche sul canale Youtube di MHO: il link è il seguente: https://www.youtube.com/watch?v=PEh4SmVwlrE&t=1s

 

L’intervento di  Elena Grandi (*) – Webinar 14 dicembre 2021

Il progetto “Alla ricerca dell’acqua nascosta” avviato da Mondohonline in collaborazione con l’Istituto Rizzoli, e presentato in questo webinar, lo considero un gesto educativo di grandissimo valore, che dovrebbe essere divulgato il più possibile. Per quanto mi riguarda, come Comune faremo e farò il possibile per sostenerlo, e quindi faccio fin d’ora gli auguri di buon lavoro.

Ho molto apprezzato la presentazione del prof. Stefano Bocchi, che ci ha messo di fronte a dei numeri che danno la dimensione di quanto l’acqua sia essenziale nella nostra vita e di quanto la nostra impronta idrica e ambientale possa essere determinata dai nostri comportamenti. Noi viviamo di acqua, siamo fatti di acqua, nasciamo nell’acqua e senza di essa moriamo, perché non possiamo vivere senza.

Malauguratamente – e non solo per l’acqua – abbiamo probabilmente esagerato a usarla e ad abusarne, pensando che sia inesauribile, il che non è vero come ben sappiamo. Quando parliamo di acqua come elemento della nostra vita quotidiana, dovremmo sempre più fare i conti con la qualità di questa acqua: infatti se non sapremo mantenere e valorizzare tutto quello che abbiamo, avremo davvero sbagliato.

Quando vado in giro per Milano faccio dei sopralluoghi per documentarmi sullo stato della città: nelle foto vedete due acque, si tratta della stessa acqua con due angolazioni diverse, che mostrano il canale che scorre sotto la nostra città e che noi come amministrazione pubblica e insieme alla Regione manteniamo come del resto manteniamo tutte le acque, più o meno bene.

E’ un posto fantastico che io non conoscevo, in Piazza Cinque Giornate: adesso c’è un cantiere, due lotti per la messa in sicurezza delle volte di questo noto fiume sotterraneo che ha un’acqua limpidissima, corre tutto sotto di noi,  forse molti non ne conoscono nemmeno l’esistenza.

L’acqua di questo canale va ad alimentare i nostri campi ma in futuro probabilmente costituirà la fonte per alimentare quelle famose pompe di calore che costituiranno sempre di più uno strumento di energia totalmente rinnovabile col quale riscaldarci e rinfrescarci.

Dall’altra parte invece c’è questo paesaggio per me incredibile: è nel comune di Milano, è il Naviglio della Martesana ma sembra una giungla, potremmo essere non so dove, ogni volta che lo guardo vi assicuro non ci credo, ma mi dico che anche questo è un pezzo del nostro patrimonio da amare e proteggere: c’è una vegetazione con una grande biodiversità, un mondo che l’acqua nutre e trasporta;  ma anche fuori dall’acqua c’è un mondo che grazie all’acqua vive e che si diffonde nella nostra città.

Penso che questo sia quello su cui dovremo lavorare, penso che noi abbiamo un grandissimo potenziale e sono certa che gli interventi, che seguiranno nel corso del webinar, saranno più tecnici e spiegheranno questa grandissima potenzialità dell’acqua: ecco perché sono convinta che un’amministrazione virtuosa debba assolutamente valorizzare questo patrimonio.

Milano è una città d’acqua anche se noi la vediamo poco perché abbiamo chiuso i nostri Navigli nel secolo scorso, ma ne esistono dei pezzettini che ci raccontano che c’è acqua in varie zone di Milano, tuttavia la percezione del milanese non è quello di vivere in una città d’acqua. Eppure, noi viviamo su una falda ricchissima di acqua e disponiamo di un fitto sistema di canali, fontanili, rogge e fiumi che circondano la città e vanno ad alimentare tutti quei campi agricoli che fanno di Milano la seconda città agricola d’Italia.

Questo è un potenziale infinito e noi dovremmo essere così bravi da capire qual è il reticolo delle acque potabili, delle fogne nonché del reticolo idrico minore: ognuno di questi pezzi forma un mosaico che ci dà l’opportunità di usare, di utilizzare in maniera sostenibile questo nostro importante patrimonio.

Chiudo dicendo un’ultima cosa, che è una suggestione che io perseguo da sempre, non so quanti la approveranno e quanti no: io ho sempre pensato che abbiamo perso qualcosa il giorno in cui abbiamo coperto i nostri Navigli: allora forse si doveva fare, forse c’erano motivi  igienici, del resto la città cresceva e ci volevano le grandi arterie di percorrenza.

Però adesso noi dobbiamo pensare a una città diversa, una città in cui forse le automobili avranno meno bisogno di correre, anzi dovremmo fare in modo che sia così, per cui il valore dell’acqua debba essere sempre più esaltato. Guardando la Martesana, che ad un chilometro e mezzo da questa foto si interra in via Melchiorre Gioia e rimane sottoterra, penso a quanto sarebbe importante iniziare a creare una connessione idraulica tra la Martesana e la Darsena, che oggi è interrotta e che interrompe un sistema di canali che si snoda da Locarno fino a Venezia. Si potrebbe quindi pensare a come riconnetterlo con un sistema sotterraneo di tubature, un percorso che peraltro risolverebbe tanti problemi legati alle esondazioni del Seveso, senza dimenticare che questo tipo di potenziale ci permetterebbe di implementare gli strumenti utili a creare pompe di calore lungo un percorso che utilizza un canale che già c’è. Per il futuro mi piace sognare che da qui al 2050 spero si attivino dei bandi sovvenzionabili con il PNRR inseriti nei progetti europei sui sistemi idrici.

Magari un passo alla volta, pensando a quella riapertura dei Navigli con cui mi piace chiudere provocatoriamente questo incontro perché per me è un sogno e penso che un giorno Milano potrebbe essere una città in cui al posto di percorsi e carreggiate stradali ci siano di nuovo dei canali, con le biciclette che percorrono le alzaie che li fiancheggiano, senza con questo togliere nulla allo sviluppo, alla crescita e alla tecnologia perché su questo dobbiamo continuare a lavorare. Pensare quindi a una dimensione più vicina a quello che ci è stato dato in dono, avendo noi avuto la fortuna di vivere in questa nostra città.

Quindi buon lavoro a tutti, vi ringrazio.

 

(*)  Assessore Ambiente e Verde, Comune di Milano

Link all’intervento: https://www.youtube.com/watch?v=ZJQplMe3ntw&t=2856s

1 commento per Le acque di Milano

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