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Impronta ecologica

 

L’impronta ecologica, analogamente all’impronta idrica, è un importante indicatore della domanda di risorse naturali da parte dell’umanità.

Essa misura di quanta superficie, espressa in ettari in termini di terra e acqua, la popolazione umana necessita per produrre, con la tecnologia disponibile, le risorse che consuma e per assorbire i rifiuti prodotti.

Introdotta nel 1990 da Mathis Wackernagel e William Rees dell’Università della British Columbia, l’impronta ecologica è oggi diffusamente utilizzata da scienziati, aziende, governi, agenzie, individui ed istituzioni che lavorano per monitorare l’uso delle risorse ecologiche e promuovere lo sviluppo sostenibile.

Confrontando l’impronta ecologica di un individuo (o regione, o stato) con la quantità di terra disponibile pro capite (cioè il rapporto tra superficie totale e popolazione mondiale) si può capire se il livello di consumi del campione è sostenibile o meno.

L’impronta ecologica media individuale, su scala mondiale, è pari a 2,70 ettari per individuo (Ecological Footprint Atlas, 2010); questo territorio è suddivisibile in sei categorie:

  • Terreno agricolo (0,59 ettari): superficie arabile utilizzata per la produzione di alimenti ed altri beni (iuta, tabacco, ecc.).
  • Pascoli (0,21 ettari): superficie destinata all’allevamento.
  • Foreste (0,29 ettari): superficie destinata alla produzione di legname.
  • Superficie edificata (0,06 ettari): superficie dedicata agli insediamenti abitativi, agli impianti industriali, alle aree per servizi, alle vie di comunicazione.
  • Mare (0,11 ettari): superficie marina dedicata alla crescita di risorse per la pesca.
  • Terreno per l’energia (1,44 ettari): superficie necessaria per assorbire l’anidride carbonica prodotta dall’utilizzo di combustibili fossili.

Impronta ecologica: scomposizione per categorie di terreno

 

La biocapacità o capacità biologica (“biological capacity” o “biocapacity”») è invece la capacità degli ecosistemi di produrre materia biologica utile e di assorbire rifiuti generati dall’uomo, usando le pratiche agricole dominanti e la tecnologia prevalente.

Convenzionalmente, anche la biocapacità si misura in ettari (1,78 ettari per individuo il dato medio mondiale secondo l’Ecological Footprint Atlas nel 2010) ed è scomponibile in cinque categorie di territorio:

  • Terreno agricolo (0,59 ettari).
  • Pascoli (0,23 ettari).
  • Foreste (0,74 ettari).
  • Superficie edificata (0,06 ettari).
  • Mare (0,16 ettari).

Biocapacità: scomposizione per categoria di terreno

 

Per approfondimenti:

 

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