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Api e Moringa del Congo

Api, Moringa e biodiversità per nuova economia in Congo (1)  – di Marisa Cengarle (*)

apicultori congoDa qualche mese ho l’opportunità di collaborare al progetto KICASOBU (Kinshasa Catering Social Business), un progetto di cooperazione internazionale a Kinshasa, capitale del Congo. L’obiettivo è quello di costruire una filiera agroalimentare, mettendo in relazione diretta gli agricoltori della cintura verde che circonda la capitale e i consumatori della città. L’ambizione è di promuovere una significativa, nuova forma di economia locale, sostenibile e solidale in modo analogo a quanto si sta facendo in Lombardia e in diversi territori italiani [1], creando opportunità di formazione e di lavoro per fasce di popolazione deboli, quali sono le ragazze madri e i ragazzi di strada.

Ma prima di entrare nel merito del progetto che si sta sviluppando e che racconterò in un successivo articolo, vorrei brevemente raccontare un interessante e “pungente” episodio nel quale ci siamo trovati coinvolti, io e una buona parte dello staff italo-congolese del progetto, e di come la cultura locale delle piante officinali ci abbia efficacemente soccorsi.

Ci era stato chiesto di andare a conoscere e filmare la tradizionale raccolta del miele da parte di alcuni apicoltori, che collaborano al progetto con un insediamento di api all’interno della Ferme Ezechiel, un’azienda agricola che partecipa al progetto con la funzione di scuola di formazione e di laboratorio per la sperimentazione di agricoltura eco-compatibile.

Già mentre gli apicoltori si preparavano alla raccolta del miele, con abiti che non avrebbero lasciato scoperto nulla del loro corpo, avevamo cominciato a notare la differenza con gli apicoltori che conosciamo in Italia e che agiscono senza bisogno di grandi misure difensive .

Il mio collega agronomo mi diceva a bassa voce: “Se si preparano a difendersi così, vuol dire che per prendere il miele nella brusse  useranno un metodo invasivo degli alveari che disturberà le api”.

E così è stato. L’operatore che si era offerto di filmare è stato subito punto ripetutamente e uno sciame di api grosse e arrabbiate si è sparso rapidamente nel raggio di qualche centinaio di metri. Nonostante la distanza e la calma che ci eravamo imposti nel tragitto verso le auto, siamo stati quasi tutti punti con un conseguente dolore molto acuto.
MoringaSubito, mentre qualcuno ci diceva:  “Le api africane sono molto più cattive delle vostre!”, gli apicoltori sono arrivati in nostro soccorso porgendo a ciascuno di noi un mazzetto di un’erba che avremmo dovuto stropicciare tra le mani e poi sfregare sulla parte dolorante che cominciava a gonfiarsi. “Cos’è ?”, abbiamo chiesto mentre già stavamo seguendo il consiglio. “E’ la moringa, una pianta in grado di guarire più di 200 malattie!”. E infatti subito il dolore ha cominciato ad attenuarsi e il gonfiore a ridursi.

La morusi medicinali della moringa nelle tradizioni locali1inga oleifera, nota anche come “albero miracoloso”, è una pianta diffusa nelle zone tropicali e equatoriali del pianeta e le sue foglie, per via del loro contenuto di sostanze nutritive benefiche, le hanno guadagnato la fama di potente rimedio naturale per la salvaguardia della salute oltre ad essere impiegata  per l’alimentazione umana[2].

moringa proprietà nutritive

Così, dopo esser guarita dalle punture delle api grazie alla moringa che in Congo fa parte della tradizione di cura popolare e della biodiversità locale, ho anche potuto capire che la rivolta delle api congolesi è legata alla distruzione del favo che ogni volta gli apicoltori provocano usando il machete per recuperare il miele per spremitura. Una tecnica molto antica che forse in passato era in uso anche da noi ma che ora è certamente  superata.

Da noi in Italia l’apicoltore sembra convivere più pacificamente con le api, usando arnie più moderne che consentono di asportare il telaino che contiene il miele senza distruggere il favo. Il miele poi viene estratto per  centrifugazione anche manualmente e il telaino viene ricollocato nell’arnia in modo che le api non debbano ricostruire nuovamente la cera. A questo proposito può essere interessante il video realizzato nel Parco Agricolo Sud Milano dall’apicoltore Mauro Veca[3] che collabora con tutte le iniziative di agricoltura ecologica.

Questo episodio ci ha quindi consentito di conoscere e sperimentare le qualità della moringa, un importante elemento della biodiversità congolese i cui semi cercheremo di far germogliare nel nostro terrazzo; ci ha anche fatto individuare un nuovo terreno di confronto e di collaborazione con gli apicoltori congolesi in merito alle tecniche di estrazione del miele e alle modalità di relazione con le api con lo scopo principale di evitare che la raccolta inneschi scontatamente una guerra tra uomo e natura.

Porteremo quindi in Congo, in occasione della nostra prossima missione, un esempio di arnia il cui utilizzo potrebbe dimostrarsi più efficace per la raccolta del miele e meno invasivo nella vita delle api. Se il confronto avrà un esito positivo confrontando le due metodologie, l’arnia potrà essere riprodotta localmente e avviare una pacifica innovazione.

(*) Marisa Cengarle, Psicologa sociale, Direttore di Forum Cooperazione e Tecnologia.

Da molti anni si occupa di costruzione partecipata di politiche pubbliche con particolare riferimento alla costruzione di Comunità e Territorio sostenibili dal punto di vista ambientale, sociale ed economico.

[1] Vedi: www.forumct.it, www.genuinagente.net, “Un’economia nuova, dai GAS alla Zeta”, a cura del Tavolo per la Rete italiana di Economia Solidale, Altra Economia edizioni, settembre 2013.

[2] www.greenme.it/vivere/salute-e-benessere/11117-moringa-oleifera-proprieta-usi

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