Il quinto mondo è formato da 47 Paesi, appartenenti a tutti i continenti, ad eccezione dell’Africa.
Può essere considerato una sorta di mondo globalizzato, che raggruppa, sostanzialmente, gli Stati caratterizzati dal maggiore sviluppo socio – economico.
E’ il mondo più popoloso, grazie, soprattutto, all’apporto della Cina, che, da sola, rappresenta la metà circa del totale della popolazione; è peraltro il raggruppamento in cui la crescita demografica è stata la più bassa in assoluto.
L’apporto calorico medio è elevatissimo, con i maggiori livelli riscontrati in Austria, Belgio e USA.
Grano, zucchero e latte sono i tre alimenti che contribuiscono maggiormente alla composizione dell’apporto calorico totale
In generale nel quinto mondo l’apporto calorico proveniente dagli alimenti considerati nell’analisi è superiore, anche decisamente, rispetto a quello degli altri raggruppamenti.
Per alcuni di essi (latte, carne suina, carne bovina, burro, uova, grassi, birra e vino) le differenze sono particolarmente significative.
Gli indicatori socio – economici presentano i valori più elevati, come prevedibile.
Per quanto concerne gli indicatori sanitari, il dato più significativo è probabilmente quello sul rischio cumulato di cancro, che nel quinto mondo raggiunge i livelli più elevati.
Più alti rispetto al dato medio, ma non in assoluto, i valori degli indicatori relativi a obesità, colesterolemia e glicemia, su cui peraltro bisogna anche considerare quanto possa incidere la diversa efficienza dei sistemi sanitari nazionali.
Tra gli indicatori ambientali, sono da rilevare l’elevato livello delle emissioni di Co2, ma anche di biodiversità agroalimentare.
Basso il dato riferito alle precipitazioni medie annue, al contributo dell’agricoltura al PIL e al numero degli addetti al settore agricolo per unità di superficie di terreno coltivato.
Significative le risorse idriche disponibili pro capite ed elevatissima, anche rispetto al dato medio, la produzione di mais e di olio di palma a fini non alimentari.
I Paesi a maggior produzione di mais a fini non alimentari sono gli USA e la Cina, mentre la stessa Cina, la Germania e gli USA sono, nell’ordine, i Paesi maggiori produttori di olio di palma a fini non alimentari.
Quest’ultimo tipo di produzione è aumentato, negli ultimi trent’anni, nel quinto mondo, del 1.760%.
Gli scarti alimentari in fase di raccolta, stoccaggio e trasporto incidono solo per il 5,9% del totale della fornitura alimentare, sebbene molto più importante, per questo mondo, debbano considerarsi gli scarti prodotti dal consumo individuale, “incorporati” nella quota di apporto calorico complessivo.
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